Introduzione al Giappone Immagina un luogo dove il tempo sembra danzare tra passato e futuro: il Giappone è proprio questo. È una terra che ti accoglie con il frastuono futuristico delle sue metropoli, come Tokyo, dove le luci al neon […]
Immagina un luogo dove il tempo sembra danzare tra passato e futuro: il Giappone è proprio questo. È una terra che ti accoglie con il frastuono futuristico delle sue metropoli, come Tokyo, dove le luci al neon si riflettono sui volti di milioni di persone in movimento, e poi ti culla con la quiete di un tempio antico a Kyoto, dove il profumo dell’incenso e il suono di una campana lontana ti riportano indietro di secoli. Qui, la modernità si intreccia con una tradizione così radicata che sembra quasi tangibile: puoi passeggiare tra i grattacieli e, girato l’angolo, trovarti davanti a una geisha che cammina leggera con il suo kimono. È un Paese che sa stupirti con la sua natura – il Monte Fuji che si staglia maestoso contro il cielo, le spiagge turchesi di Okinawa, i campi di lavanda di Hokkaido – e con la sua ospitalità, fatta di sorrisi discreti e inchini gentili. Viaggiare in Giappone significa vivere un’esperienza che ti cambia, un equilibrio perfetto tra caos e serenità, tra innovazione e storia.
Quando atterri in Giappone, la prima cosa che noterai è quanto il contante sia ancora il re indiscusso.
La valuta è lo yen giapponese, indicato con un semplice simbolo: ¥. Ti capiterà di maneggiare banconote colorate da 1.000, 5.000 o 10.000 yen – ognuna con il volto di un personaggio storico che sembra guardarti con saggezza – e monete tintinnanti da 1 fino a 500 yen, perfette per un tè caldo da un distributore automatico.
Anche se nelle grandi città come Tokyo o Osaka le carte di credito stanno prendendo piede, non aspettarti di usarle ovunque: nei piccoli ristoranti di ramen o nei negozietti di souvenir, il contante è quasi un rito.
Porta con te una piccola borsa per le monete, perché le userai spesso, e senti il piacere di scambiare yen con un sorriso: è un gesto che ti fa sentire parte del quotidiano giapponese.
Il Giappone è un Paese che cambia volto con le stagioni, e ognuna ha un suo carattere unico.
In primavera, da marzo a maggio, l’aria si fa tiepida e leggera, con temperature che oscillano tra i 10 e i 20 gradi: è il momento in cui i ciliegi esplodono in una nuvola di petali rosa, un spettacolo che ti fa fermare il respiro.
L’estate, da giugno ad agosto, arriva con un’ondata di calore umido, spesso sopra i 30 gradi, e porta con sé la stagione delle piogge, il famoso tsuyu, che bagna le città con un velo di malinconia tropicale.
Poi c’è l’autunno, da settembre a novembre, una stagione che sembra dipinta da un artista: l’aria fresca, tra i 15 e i 25 gradi, accompagna il foliage, quando le foglie degli aceri si tingono di rosso e oro.
L’inverno, infine, da dicembre a febbraio, è un contrasto netto: il nord, come Hokkaido, si copre di neve e il termometro scende sotto zero, mentre al sud, magari a Okinawa, puoi ancora passeggiare in maniche corte con 15 gradi. Ogni stagione ha il suo fascino, e scegliere quando andare dipende da cosa vuoi vivere.
Se porti con te il tuo caricabatterie o il phon, preparati a un piccolo dettaglio tecnico: in Giappone la corrente è a 100 volt, una tensione un po’ più bassa rispetto a molti Paesi, e la frequenza varia – 50 Hz a est, come a Tokyo, e 60 Hz a ovest, come a Osaka. Le prese sono di tipo A o B, quelle con due spine piatte, quindi potresti aver bisogno di un adattatore se i tuoi dispositivi hanno spine diverse.
Non preoccuparti troppo, però: la maggior parte dei gadget moderni si adatta senza problemi, ma è meglio controllare per evitare sorprese. È un piccolo promemoria di quanto il Giappone sia unico, persino nei dettagli più pratici.
Parlare giapponese non è indispensabile, ma ti accorgerai presto che l’inglese non è così diffuso come potresti sperare, soprattutto fuori dalle grandi città.
La lingua ufficiale è il giapponese, con i suoi suoni morbidi e ritmati, e anche se i cartelli nei treni e nelle stazioni spesso riportano traduzioni in inglese, nei piccoli paesi o nei ristoranti tradizionali potresti trovarti a gesticolare con un sorriso.
Imparare qualche frase semplice – un “arigatou” per dire grazie, un “sumimasen” per attirare l’attenzione – ti aprirà molte porte e farà brillare gli occhi di chi ti ascolta. Porta con te un’app di traduzione, come Google Translate, e magari una guida tascabile: ti sentirai meno perso e più vicino alla gente del posto, che apprezza ogni sforzo con una gentilezza disarmante.
Per noi italiani, il Giappone è una meta accogliente:
Viaggiare in Giappone è un sogno che diventa realtà grazie a un sistema di trasporti che sembra uscito da un film di fantascienza, ma con un’anima profondamente umana.
Il cuore pulsante di questa rete è lo Shinkansen, il treno proiettile che sfreccia tra le città a oltre 300 km/h, portandoti da Tokyo a Kyoto in poco più di due ore. Salire su uno di questi treni è un’esperienza in sé: la puntualità è quasi magica, i sedili comodi, e il paesaggio che scorre fuori dal finestrino è un alternarsi di grattacieli, campi di riso e montagne.
Nelle città, le metropolitane sono un labirinto che all’inizio intimidisce, ma poi diventa un alleato: pulite, efficienti, con annunci in inglese che ti guidano passo passo. Se invece ti avventuri in zone rurali, gli autobus locali ti porteranno tra villaggi e templi nascosti, con un ritmo più lento che ti lascia assaporare ogni momento.
Per distanze maggiori, come un salto a Hokkaido o Okinawa, un volo interno è la scelta migliore, mentre i taxi – impeccabili, con autisti in guanti bianchi – sono perfetti per brevi tragitti, anche se il portafoglio potrebbe lamentarsi.
Un segreto per rendere il viaggio ancora più fluido è il Japan Rail Pass, un biglietto magico riservato ai turisti. Con questo pass, che puoi acquistare per 7, 14 o 21 giorni (circa 50.000 yen per una settimana nel 2025), hai accesso illimitato ai treni della rete JR, inclusi molti Shinkansen.
È un investimento che si ripaga se hai in mente di saltare da una città all’altra, e lo ordini online prima di partire per risparmiare. Muoversi in Giappone è anche un esercizio di rispetto: sui treni non si parla al telefono, si fa la fila in silenzio, e ogni biglietto è un piccolo rituale.
Usa app come Hyperdia o Google Maps per pianificare i tuoi spostamenti: ti sentirai un esploratore con una mappa del tesoro sempre aggiornata.
C’è un momento in Giappone in cui il mondo sembra tingersi di rosa, e il cuore si ferma per un istante: è la stagione dei ciliegi in fiore, l’hanami.
Tra fine marzo e inizio aprile, quando la primavera abbraccia il Paese, i sakura sbocciano in un’esplosione di petali delicati che trasformano parchi, fiumi e templi in un sogno a occhi aperti.
A Tokyo, il Parco Ueno diventa un mare di ciliegi sotto cui le famiglie stendono coperte per picnic, ridendo e brindando con sakè, mentre lungo il fiume Meguro i petali cadono come neve leggera, creando un’atmosfera quasi irreale.
A Kyoto, il Parco Maruyama ti accoglie con alberi antichi che sembrano dipinti, e la sera le lanterne illuminano i fiori, rendendo tutto ancora più magico. La fioritura varia di qualche giorno a seconda della regione – più precoce al sud, più tardiva al nord – quindi controlla le previsioni per cogliere il picco.
È un periodo di alta stagione, con hotel che si riempiono mesi prima: prenota in anticipo e preparati a condividere questa bellezza con il mondo.
Se l’hanami è un’esplosione di primavera, il koyo è l’autunno che sussurra poesie.
Da fine ottobre a inizio dicembre, le foreste giapponesi si accendono di rosso, arancione e giallo, quando gli aceri (momiji) e i ginkgo trasformano il paesaggio in una tavolozza viva.
A Nikko, a nord di Tokyo, i templi patrimonio UNESCO si specchiano in un mare di foglie, e l’aria fresca ti invita a passeggiare tra sentieri silenziosi.
Ad Arashiyama, vicino a Kyoto, la foresta di bambù si alterna a colline infuocate, e il contrasto è così intenso da sembrare un quadro.
Più a nord, in Hokkaido, le montagne si vestono di colori che sembrano infiniti, perfette per chi ama la natura selvaggia. È una stagione più tranquilla rispetto alla primavera, ma altrettanto spettacolare: porta una giacca leggera e lasciati incantare da un Giappone che si prepara al riposo invernale.
Tokyo è un universo che ti avvolge con la sua energia senza fine.
È il caos vibrante di Shibuya Crossing, dove ti ritrovi fermo a guardare un’onda di persone che si muove sotto un cielo di insegne al neon, sentendo il battito della città nelle vene.
Poi c’è la quiete di Asakusa, dove il Tempio Senso-ji ti accoglie con il suo portale rosso e il fumo dell’incenso che sale lento, un frammento di Giappone antico che resiste tra i grattacieli.
Salire sulla Tokyo Skytree è come toccare le stelle: la vista si perde all’orizzonte, una distesa di luci che sembra infinita.
Ad Akihabara, invece, entri in un mondo parallelo di manga, videogiochi e maid café, dove l’eccentricità ti strappa un sorriso.
Passeggia a Ginza tra boutique di lusso, assaggia il sushi più fresco al mercato di Tsukiji, e lasciati sorprendere: Tokyo è una città che ti sfida a starle dietro, e tu non vorrai mai smettere.
Kyoto è il Giappone che hai sempre immaginato, un luogo dove il tempo sembra rallentare per lasciarti respirare la sua bellezza.
Camminare verso Fushimi Inari Taisha è come entrare in una favola: i torii rossi si susseguono in un tunnel infinito sulla collina, e il silenzio, rotto solo dal fruscio delle foglie, ti avvolge in un abbraccio mistico.
Il Kinkaku-ji, il Padiglione d’Oro, ti lascia a bocca aperta: il suo riflesso nello stagno è un’immagine di perfezione che quasi non sembra reale.
Ad Arashiyama, la foresta di bambù ti accoglie con i suoi steli verdi che svettano verso il cielo, e il suono del fiume ti culla mentre ammiri le colline in lontananza. Indossa un kimono, sorseggia un tè matcha in una casa tradizionale, e senti la storia che vive ancora in ogni angolo: Kyoto è un sogno che non vuoi mai lasciare.
Osaka ti conquista con la sua anima schietta e il suo amore sfrenato per la vita.
Il Castello di Osaka si erge fiero, circondato da fossati e ciliegi che in primavera lo trasformano in una cartolina vivente: è un simbolo di forza che ti riporta all’epoca dei samurai.
Poi c’è Dotonbori, un’esplosione di luci e sapori: il canale riflette insegne giganti – un granchio che si muove, un drago al neon – e l’aria profuma di takoyaki e okonomiyaki, cibi di strada che ti scaldano il cuore. Siediti a un banchetto, assaggia una polpetta di polpo appena fritta, e senti il calore della gente intorno a te. Per un giorno di pura gioia, Universal Studios Japan ti aspetta con attrazioni che fanno battere il cuore, da Hogwarts ai dinosauri.
Osaka è rumorosa, viva, autentica: una città che ti abbraccia come un vecchio amico.
Hiroshima è una ferita guarita che ti insegna la forza della rinascita.
Il Parco della Pace è un luogo che ti prende per mano e ti guida attraverso la memoria: il Dome, con la sua cupola scheletrica, ti guarda in silenzio, mentre il museo racconta una storia di dolore e speranza con una delicatezza che ti commuove.
Ma Hiroshima è anche luce: a Miyajima, il torii galleggiante del santuario Itsukushima sembra danzare sull’acqua, un’immagine così perfetta da sembrare un dipinto. Passeggia tra i cervi dell’isola, respira l’aria salmastra, e lasciati incantare dal Monte Misen che veglia dall’alto.
Assaggia le ostriche locali, crude o grigliate, e senti il sapore del mare: Hiroshima è un luogo che ti ricorda quanto la vita possa essere preziosa.
Nara è una carezza al cuore, una città che ti accoglie con la dolcezza dei suoi cervi e la grandezza della sua storia. Immagina di camminare nel Parco di Nara, con questi animali eleganti che si avvicinano per un biscotto, inchinandosi come a dirti grazie: è un momento di connessione pura con la natura. Il Todai-ji ti lascia senza fiato: il Grande Buddha siede sereno in un tempio di legno immenso, e ti senti piccolo di fronte a tanta maestosità. Intorno, i sentieri ti portano tra lanterne di pietra e santuari nascosti, immersi in una pace che ti rigenera. Nara è un ritorno all’essenziale, un luogo dove il tempo si ferma per lasciarti sognare.
Hokkaido è il Giappone che si apre alla wilderness, un’isola al nord dove la natura ti parla con una voce potente.
A Sapporo, l’inverno si trasforma in magia con il Festival della Neve: statue di ghiaccio scintillano sotto le luci, e una ciotola di ramen al miso ti scalda mentre il freddo pizzica le guance.
In estate, Furano ti accoglie con campi di lavanda che tingono l’orizzonte di viola, un profumo che ti avvolge mentre le montagne si stagliano sullo sfondo. È una terra per gli spiriti liberi: sciare sulle piste di Niseko d’inverno, fare trekking tra i laghi vulcanici d’estate, o semplicemente fermarsi a guardare un tramonto che sembra infinito.
Hokkaido è un respiro profondo, un luogo che ti ricorda quanto il mondo possa essere vasto.
Il Monte Fuji non è solo una montagna, è un’icona che veglia sul Giappone con una presenza quasi sacra.
Vederlo dal Lago Kawaguchi è un’esperienza che ti cattura: il suo profilo perfetto si riflette sull’acqua, incorniciato dai ciliegi in primavera o dalle foglie rosse in autunno, e ti ritrovi a fissarlo come ipnotizzato.
La Chureito Pagoda, con i suoi cinque piani rossi, è il punto perfetto per scattare una foto che porterai sempre con te, un’immagine che parla di armonia e bellezza. Se hai l’anima dell’avventuriero, scalarlo tra luglio e agosto è un rito: l’alba dalla vetta, con il sole che sorge sopra un mare di nuvole, è un momento che ti segna per sempre. Altrimenti, rilassati in una onsen con vista sul Fuji: è il Giappone nella sua forma più pura, un equilibrio tra natura e spirito.
Okinawa è un Giappone che non ti aspetti, un angolo tropicale che ti accoglie con il calore del sole e il blu del mare.
Le isole Kerama sono un paradiso che ti chiama sott’acqua: nuoti tra coralli vivi e pesci dai colori accesi, e il silenzio del fondale è una pace che non dimentichi.
Il Castello di Shuri, con i suoi tetti rossi e le mura di pietra, ti racconta la storia del regno Ryukyu, un passato fatto di isole e commerci lontani dal Giappone continentale. Qui il ritmo è lento, quasi pigro: assaggia il goya champuru, un piatto amaro e saporito, e sdraiati su una spiaggia di sabbia bianca.
Okinawa è una fuga dal tempo, un luogo che ti sussurra di rallentare e goderti ogni istante.
Kanazawa è una gemma nascosta, una città che ti avvolge con il suo fascino discreto e la sua eleganza senza tempo.
Camminare nel quartiere delle geishe, Higashi Chaya, è come fare un passo indietro nel passato: le case di legno con le grate alle finestre sembrano sussurrare storie di serate al lume di lanterna, e il suono dei passi sul selciato ti accompagna tra negozi di tè e dolci tradizionali.
Il Giardino Kenrokuen, uno dei tre più belli del Giappone, è un capolavoro di pace: laghetti, ponti di pietra e alberi curati con una precisione quasi poetica ti invitano a fermarti e respirare.
Poi c’è il Castello di Kanazawa, con le sue mura bianche che brillano sotto il sole, un simbolo di storia che si intreccia con il mercato di Omicho, dove il pesce fresco ti chiama per un assaggio.
Kanazawa è un Giappone intimo, un luogo che ti fa sentire come un ospite speciale in una casa antica.
Shirakawa è un sogno che prende forma tra le montagne, un villaggio che sembra uscito da una fiaba.
Le case gassho-zukuri, con i loro tetti di paglia ripidi come mani giunte in preghiera, ti accolgono in un abbraccio rustico e caldo. In inverno, la neve le copre come una coperta bianca, trasformando il paesaggio in una scena da cartolina, mentre in estate il verde delle risaie e delle colline ti avvolge in una serenità profonda. Passeggiare tra queste case, magari fermandoti a guardare il fumo che sale dai camini, è un’esperienza che ti riporta a un Giappone semplice e autentico.
Sali al punto panoramico di Ogimachi per una vista che ti toglie il fiato: Shirakawa è un luogo dove il tempo si è fermato, e tu con lui.
Takayama è una perla tra le Alpi giapponesi, una città che ti cattura con il suo carattere di montagna e il suo cuore tradizionale.
Le strade del centro storico, Sanmachi Suji, sono un viaggio nel passato: case di legno scuro, sakeifici che profumano di fermentazione, e botteghe che vendono artigianato ti fanno sentire come un viaggiatore dell’era Edo.
Il mercato mattutino lungo il fiume è un’esplosione di colori e sapori: frutta fresca, sottaceti, e il sorriso dei venditori che ti invitano a provare.
In autunno, il Festival di Takayama illumina la notte con carri decorati e lanterne, un’esplosione di vita che ti avvolge. Circondata da montagne, Takayama è anche la porta per esplorare la natura selvaggia: è un Giappone che sa di legno, sake e aria pura.
Il Monte Koya è un luogo che ti chiama dentro, un santuario spirituale immerso tra foreste di cedri altissimi.
È il cuore del buddismo Shingon, e arrivarci – magari con la funivia che ti solleva sopra le vallate – è già un’esperienza che ti prepara all’atmosfera sacra.
Passeggiare nel cimitero Okunoin è come entrare in un altro mondo: migliaia di lanterne di pietra e statue coperte di muschio circondano il mausoleo di Kobo Daishi, e il silenzio è così profondo che senti solo il tuo respiro. Dormire in un shukubo, un tempio che offre ospitalità, è un privilegio: ti svegli con il suono dei monaci che pregano e assaggi una colazione vegetariana che nutre corpo e anima. Koyasan è un rifugio, un luogo dove trovi pace e ti riconnetti con qualcosa di più grande.
Hakone è il Giappone che ti coccola, un angolo di natura e relax ai piedi del Monte Fuji.
Immagina di immergerti in una onsen, l’acqua termale che scioglie ogni tensione mentre guardi il profilo del Fuji contro il cielo: è un momento di pura beatitudine.
Il Lago Ashi ti accoglie con la sua calma, e se sei fortunato, vedrai il torii rosso del Santuario Hakone emergere dall’acqua, un’immagine che ti resta impressa.
Prendi la funivia fino a Owakudani, dove l’odore di zolfo e le fumarole ti ricordano che la terra qui è viva; assaggia un uovo nero cotto nelle sorgenti calde, un piccolo rito locale.
Hakone è un luogo per rallentare, per lasciare che la natura e il calore ti rigenerino: è il Giappone che ti abbraccia e non ti lascia andare.
Oltre le mete più celebri, il Giappone nasconde angoli segreti che ti portano nel suo cuore più autentico, lontano dai riflettori del turismo di massa.
C’è Ise, una città sacra dove il Santuario di Ise Jingu ti accoglie con la sua semplicità disarmante: è il tempio shintoista più importante del Paese, ricostruito ogni 20 anni per simboleggiare il ciclo della vita, e camminarci intorno, tra cedri antichi e sentieri di ghiaia, è come toccare l’anima del Giappone spirituale.
Poi c’è la Valle di Kiso, un tratto della vecchia strada Nakasendo che collegava Edo a Kyoto: qui, i villaggi di Magome e Tsumago sembrano sospesi nel tempo, con case di legno e locande che profumano di tatami, perfette per una passeggiata lenta tra montagne e storie di viaggiatori samurai.
Non lontano, la penisola di Izu ti sorprende con coste frastagliate e sorgenti termali nascoste: Atami è un gioiello tranquillo, dove il mare si mescola al calore delle onsen e ai sapori del pesce appena pescato.
Infine, c’è Matsue, una città di castelli e leggende nel Giappone occidentale: il suo castello nero si erge come un guardiano silenzioso, e il vicino Izumo Taisha, uno dei santuari più antichi, ti avvolge in un’aura di misticismo che parla di divinità e origini.
Questi luoghi sono il Giappone che sussurra, che ti invita a scoprire la sua essenza più profonda e tradizionale.
Mangiare in Giappone è un viaggio nel viaggio.
Immagina di sederti a un bancone di sushi, con il cuoco che prepara davanti a te un nigiri perfetto: il pesce fresco si scioglie in bocca, e il riso ha una consistenza che non dimenticherai.
Oppure pensa a una ciotola di ramen fumante, con il brodo che ti scalda l’anima – magari a Sapporo, dove il miso dà un tocco rustico.
La tempura, leggera e croccante, ti sorprende con gamberi e verdure fritti che sembrano quasi troppo belli per essere mangiati.
E poi c’è la carne di wagyu, così morbida che si taglia con un respiro, un lusso che vale ogni yen.
Non perderti i dolci: i mochi, con la loro dolcezza appiccicosa, o i wagashi serviti con un tè verde amaro, un equilibrio perfetto. Cerca un izakaya, una taverna locale, e lasciati guidare dai profumi: è lì che il Giappone ti parla attraverso il cibo.
Entrare in Giappone significa immergersi in un mondo di gesti e rituali che ti conquistano. Toglierti le scarpe prima di entrare in un tempio o in una casa tradizionale è un piccolo atto di rispetto che ti fa sentire parte di qualcosa di più grande. I festival, i matsuri, sono esplosioni di vita: carri decorati, tamburi, fuochi d’artificio che illuminano la notte. E poi ci sono le onsen, i bagni termali: immergerti nell’acqua calda, magari sotto la neve o con vista sul Fuji, è un’esperienza che lava via ogni tensione – sì, si entra nudi, ma la timidezza svanisce subito nella pace del momento. Rispetta la quiete, non lasciare rifiuti, e non offrire mance: qui la gentilezza è un dono, non un servizio.
Un viaggio in Giappone richiede un po’ di preparazione, ma è tutto parte dell’avventura. Porta scarpe comode: camminerai tanto, tra templi, mercati e stazioni. Un pocket Wi-Fi ti terrà connesso ovunque, un salvavita per mappe e traduzioni. Il Giappone è un Paese pulito e ordinato: porta con te un sacchetto per i rifiuti, perché i cestini sono rari. E se sogni l’hanami o il koyo, pianifica con mesi di anticipo: sono momenti ambiti da tutto il mondo. Lasciati andare, osserva, assapora: il Giappone ti accoglierà a braccia aperte.
Questa guida è il tuo passaporto per scoprire cosa fare in Giappone. È un Paese che ti cattura e non ti lascia più: se vuoi approfondire un luogo o un aspetto, dimmelo, e ti porterò ancora più lontano
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