Caraibi: Aruba, Barbados, Curacao, Grenada, Martinica, Tortola

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Caraibi: Aruba, Barbados, Curacao, Grenada, Martinica, Tortola

La guida viaggi di Genovagando: “Caraibi dove andare”

“Caraibi dove andare” è la nostra guida viaggi completa sui Caraibi per scegliere quale isola fa per te: Martinica, Guadalupe, Aruba, Antigua, Barbados….

Aruba


Aruba si trova nei Caraibi olandesi ed è un affascinante mix di contrasti. La maggior parte delle persone visita Aruba per godersi le sue spiagge incontaminate e i suoi lussuosi resort, ma quest’isola caraibica olandese ha anche un lato selvaggio, in senso naturale: il Parco Nazionale di Arikok, ad esempio, è un paesaggio insolito di cactus, alberi divi-divi intrecciati e miniere d’oro abbandonate. Il parco ospita anche il meraviglioso Manchineel, un albero dall’aspetto imponente, con foglie verdi lucenti e frutti profumati che ricordano le mele, ma da cui si deve stare alla larga.

Lungo i sentieri troverai tantissime lucertole e vedrai parecchie capre correre su per le sue numerose colline. Ma potresti imbatterti in boa constrictor che si nascondono vicino alle basi degli alberi e negli affioramenti rocciosi, quindi fai attenzione! Ricordatevi di salire in cima alla collina Jamanota, la vetta più alta di Aruba, per una vista panoramica dell’isola, qui una foto è d’obbligo!

Una tappa fondamentale sono le grotte di Fontein Cave. Sono grotte di una bellezza unica e possono essere navigate facilmente al loro interno, oltre ad essere piene di petroglifi e cariche di stalagmiti e stalattiti. Una delle cose più interessanti di Fontein è il suo laghetto situato nelle immediate vicinanze, dove i pesci forniscono gratuitamente pedicure “naturali”. Da scoprire vi è anche Gaudirikiri, una grotta a doppia camera che riceve un po’ di luce solare attraverso i suoi buchi posti sul tetto. La grotta di Huliba (nota anche come “Tunnel of Love” di Aruba) presenta cinque ingressi, di cui uno a forma di cuore. Si narra di un tesoro sepolto in questo passaggio buio ed angusto.

Aruba, e in particolare la sua capitale Oranjestad, offre la possibilità di giocare d’azzardo, mangiare un’eccellente cucina continentale e locale e acquistare qualsiasi cosa, dall’artigianato locale alle ceramiche di Delft. All’estremità meridionale dell’isola, San Nicolas è il fulcro della street art locale; troverai dozzine di opere dai colori vivaci, da un’iguana enorme a un mazzo di carte che decora l’esterno di un bar e di una discoteca.

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Barbados

Barbados è famosa per i resort eleganti e le sabbie zuccherine ma anche per il luogo di nascita del rum.

È l’isola più orientale dei Caraibi, conosciuta come “Little England” per il suo stretto legame con il Regno Unito. Offre sicuramente una vacanza raffinata ma tutto è proporzionato al costo.

Quando visiti “Bim” (come lo chiamano i locali) vorrai sfruttare al massimo il tuo tempo e i tuoi soldi. Barbados vanta più di 80 spiagge: sul lato caraibico (occidentale) l’acqua è cristallina e la sabbia è bianca e fine, come nelle spiagge di Mullins, Brandon, Carlisle Bay e Browne; invece l’aspra costa orientale (atlantica) è il paradiso per gli amanti degli sport acquatici, surf, windsurf e kitesurf, come ad esempio nelle spiagge di Bathsheba, Cattlewash e Action.

Qualunque zona tu scelga, sappi che le spiagge qui sono pubbliche e libere e ben collegate con la strada principale, ma tieni presente che qui il topless e il nudo è illegale.

Sicuramente da vedere è Harrison’s Cave, una rete di grotte. Trovandoti a 50 metri sottoterra, avrai una prospettiva diversa dell’isola di pietra corallina grazie al tram elettrico che ti condurrà alla scoperta di queste magnifiche caverne di quasi 3 km.

I locali affermano che l’isola è il luogo di nascita del rum, una produzione risalente addirittura al 1700. Assicurati di visitare almeno una delle distillerie dell’isola. La scelta più popolare è il centro visitatori del rum di Mount Gay a Bridgetown, dove si producono fino a 10.000 bottiglie al giorno. Per un’esperienza meno affollata e meno turistica, vi consigliamo di dirigervi verso l’Abbazia di San Nicola, una casa piantagione in stile giacobino del 1660, ora museo della vita coloniale, dove potrete acquistare una bottiglia dei loro rum di 5, 12 o 18 anni, sigillata con un tappo di pelle!

Si dice che i migliori souvenir debbano essere belli, pratici e unici, pertanto vi dovete recare nell’entroterra alla ricerca delle ceramiche di San Tommaso e visitare la fabbrica Earthworks. Qui potrete osservare come gli artigiani fabbrichino tutto a mano: dalle ampolline alle casseruole. Troverete più di  50 modelli di ceramiche dipinti a mano tra cui scegliere.

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Curacao

In Italia, Curacao è conosciuta soprattutto per essere una tappa di molte crociere, ma merita molto più tempo di una semplice mezza giornata. Qui si può trovare una diversificazione di siti culturali, 40 spiagge e insenature, paesaggi aridi, un mondo incredibile sott’acqua, combinato con una cucina raffinata, una pittoresca capitale, negozi eccellenti e una vita notturna pulsante.

A Willemstad è possibile vedere come le culture coloniali convergano nella capitale, un esempio ne è il ponte galleggiante Queen Emma dove si sentirà l’ondeggiare del ponte mentre lo si attraversa ed è il luogo ideale per scattare foto agli edifici dai colori vivaci lungo la baia di Sant’Anna.

Degna di nota è la Sinagoga Mikvé Israel-Emanuel con i suoi pavimenti di sabbia; fu costruita nel 1732 ed è la più antica sinagoga delle Americhe, e vi è annesso un piccolo museo di manufatti ebraici. Un’altra tappa dove recarsi è Il ​​mercato galleggiante, senza dubbio molto particolare. Qui attraccano i pescherecci provenienti dal Venezuela giunti fino a Curacao per vendere la merce del giorno.

Curacao è sicuramente un’isola da scoprire grazie al suo terreno roccioso, alle sue famigerate grotte, alle sue fattorie di aloe vera (situate sul lato est), al suo “deserto” rosso degli altopiani di San Pedro (sito ad ovest). Per gli amanti di snorkeling e immersioni, l’isola è un vero e proprio paradiso perché molte aree della costa non presentano hotel e resort e questo porta ad avere una barriera corallina straordinariamente sana.

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Grenada
caraibi dove andare

Ed eccoci nell’”isola delle spezie”. Qui il profumo di noce moscata, vaniglia e cannella profuma l’aria nella sonnolenta Grenada, soprannominata così per le sue fertili piantagioni di spezie. La più grande delle tre isole della nazione indipendente di Grenada (Carriacou e Petit Martinique) attira i visitatori con cascate, foreste pluviali e spiagge di sabbia bianca. La capitale St. George’s, con il suo porto risalente al XVIII secolo, è una delle più belle delle Indie occidentali.  Molti turisti rimangono abbagliati dalle sabbie zuccherine di Grand Anse, il tratto di spiaggia lungo più di 3 km vicino a St. George’s, che offre sport acquatici, negozi di artigianato e gelati di prima qualità.

La Sagesse è invece una tranquilla baia a ferro di cavallo verde oliva, mentre Magazine Beach è il luogo amato dagli amanti dello snorkeling: entrambe le spiagge hanno buoni ristoranti. Nel nord-est, dove l’Atlantico incontra i Caraibi, è situata la selvaggia Levera, una spiaggia spesso deserta che si affaccia su un’isola in miniatura, l’Isola dello zucchero a forma di cono e ricoperta di muschio.

Noleggiare un’auto è un modo migliore per esplorare tutta l’isola ed in particolare le sue piantagioni e le sue distillerie. Nella distilleria di rum del fiume Antoine a St. Andrew’s, una delle più famose, si potrà osservare la lavorazione della canna da zucchero che viene schiacciata alla vecchia maniera con macchinari ad acqua. Un’altra piantagione molto conosciuta è l’idilliaca tenuta di Belmont, sita nelle verdi colline di St. Patrick’s. Questa è pervasa dal profumo delle fave di cacao in fermentazione e durante la visita, potrete apprendere come viene prodotto il cioccolato e si avrà anche la possibilità di assaggiare il celebre tè al cacao.

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Martinique – Martinica

La Martinica: la Francia ai tropici! La Martinique è una delle isole più belle dei Caraibi, con le sue spiagge di sabbia bianca e le sue lussureggianti e impenetrabili foreste pluviali, casa di colibrì, merli e manguste.

Il fulcro dell’isola è il vulcano Montagne Pelée  che sorge tra fiori tropicali, felci, bambù piumato e valli profondamente verdi. Alla sua base si trova il villaggio di Ajoupa-Bouillon, famoso per i suoi fiori colorati, ed il sentiero botanico chiamato Les Ombrages e Gorges de ls Falaise, una serie di piccole gole lungo il fiume Falaise che conducono a un’affascinante cascata.

La Martinica ha cinque baie, dozzine di insenature e chilometri di spiagge sabbiose che la rendono unica.

Saint Anne è una delle cittadine più pittoresche e più belle dell’isola ed è anche il villaggio più meridionale. Nonostante la presenza di numerosi negozi, ristoranti e mercati, ti renderai subito conto che le principali attrazioni sono le spiagge di sabbia bianca. Le più frequentate sono: Les Salines, probabilmente la più famosa, una lunga distesa di sabbia paradisiaca bagnata da acque cristalline; i subacquei invece preferiscono le acque di Pointe Figuier a est di Ste-Luce, mentre i nuotatori si dirigono verso le invitanti spiagge di Trinité.

Saint-Pierre era la città più importante e fu fondata dai coloni francesi che per molto tempo la chiamarono la Parigi dei Caraibi. Tutto è cambiato quando il vulcano Montagne Pelée eruttò nel 1902, distruggendo Saint-Pierre e uccidendo più di trentamila persone. La cittadina non è mai stata riportata al suo antico splendore ma è comunque sede del museo vulcanologico e rimane un importante monito di come la natura possa essere potente e crudele. Passeggiate tra le rovine storiche e dirigetevi verso uno dei siti di immersione più importanti dove poter nuotare accanto ai relitti delle navi affondate nell’esplosione.

Fort-de-France è la capitale della Martinica e passeggiare per le sue strade, con i balconi in ferro battuto traboccanti di fiori, fa sembrare di essere in Costa Azzurra. Fort-de-France è il porto principale e punto di partenza per gli avventurieri dell’isola. Qui potrai fare shopping ma ricordati di dedicare qualche ora all’esplorazione di siti storici e di alcuni musei dove conoscere il passato precolombiano e coloniale della zona.

Diamond Rock è una piccola isola disabitata che ha una lunga storia navale come fortezza nelle guerre napoleoniche e rifugio per diverse specie di serpenti. Molti subacquei si dirigono alla vicina grotta sottomarina che ospita una spettacolare esposizione di gorgonie e coralli.

Per assaporare la natura e la varietà di Martinica, si deve percorrere La Route de la Trace, la strada più panoramica dell’isola e una delle più antiche (XVIII sec.) voluta dai missionari gesuiti.

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Tortola

Tortola è la più grande delle Isole Vergini britanniche scoperte per la prima volta da Cristoforo Colombo. Dopo un breve periodo di dominio olandese, l’isola fu conquistata dagli inglesi e da allora è rimasta una colonia d’oltremare, nonostante altre isole caraibiche votassero per l’indipendenza. Questa fusione delle culture britannica e dell’India occidentale ha portato ad un avvincente mix di valori caraibici e inglesi, con buone maniere, cortesia e decoro comuni.

L’intera parte meridionale dell’isola è formata da colline e basse montagne ricoperte di frangipane e salvia. L’estremità opposta di Tortola non potrebbe essere più diversa con spiagge di sabbia soffice, banani e boschi di mango oltre a palme ondeggianti.  L’isola ospita anche la vetta più alta di tutte le Isole Vergini britanniche, il Monte Sage, formato dall’attività vulcanica, non più attiva. Il lato settentrionale dell’isola offre le migliori spiagge per nuotatori, appassionati di sport acquatici e amanti del sole. Brewer’s Bay è l’unica spiaggia in cui la sabbia non è di un bianco puro, ma brilla di un oro profondo. È l’ideale per gli amanti dello snorkeling poiché puoi immergerti direttamente dalla spiaggia in mezzo a banchi di pesciolini multicolori. Attenti agli enormi pellicani che spesso piombano nell’acqua proprio accanto per nutrirsi dei pesci che ti circondano!

La bellissima zona di Smuggler’s Cove non è facile da raggiungere, ma ne vale la pena. Sarai nella punta occidentale più alta di Tortola, la strada per raggiungerla non è asfaltata ma è comunque percorribile in auto. Troverai un’oasi riparata con acque calme e turchesi e nicchie appartate lungo la spiaggia. A Smugglers Cove è possibile acquistare cibo e bevande da una manciata di venditori ambulanti. Le sedie sono offerte gratuitamente a condizione che i clienti acquistino cibo e bevande.

Apple Bay invece può sembrare il luogo idilliaco per rilassarsi in spiaggia, ma in realtà la spiaggia non offre opportunità per nuotare. Apple Bay è più che altro il luogo dove si svolgono le feste serali frequentate dalla gente locale.

Se la folla non ti crea problemi, Cane Garden Bay è senza dubbio l’area più popolare dell’isola. In questa spiaggia troverai numerosi venditori, ristoranti e bar con musica dal vivo ed artisti che si esibiscono. Anche a Tortola il Rum è la bevanda nazionale, quindi prima di ripartire ricordati di andare alla Callwood Rum Distillery: avrai così la possibilità di vedere come il rum viene invecchiato, miscelato e raffinato, nonché l’opportunità di assaggiare un bicchierino o due!

 

CARAIBI DOVE ANDARE: INFO UTILI 

Lingua:
Aruba e Curacao olandese e Papiamento,
Barbados, Grenada e Tortola: Inglese,
Martinique: Francese

Moneta: Fiorino Arubano, Dollaro Di Barbados, Fiorino delle Antille Olandesi, Dollaro dei Caraibi Orientali. Sono però comunemente accettati gli Euro ed il Dollaro Americano

Elettricità:
127 v Aruba e Curacao,
115v a Barbados,
110 v Tortola,
230v Grenada,
220v Martinique

Prese Elettriche: Tipo A e Tipo B, Aruba e Curacao anche tipo F, Grenada solo tipo G, a Martinique Tipo C, D e E. Si consiglia di acquistare un adattatore universale per prese elettriche prima di partire.

Documenti:
I cittadini italiani possono visitare Aruba, Curacao, Barbados e Grenada con il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi dalla data del rientro ed essere in possesso di un biglietto aereo di ritorno. Martinica, essendo un protettorato francese, consente l’Ingresso anche con la Carta d’Identità valida per l’espatrio

Periodo in cui è meglio andare:
Una guida viaggi non è completa se non vi indica il periodo migliore per visitarla, e questa informazione non poteva certo mancare anche sulla nostra guida “Caraibi dove andare”.

Aruba e Curacao: Sostanzialmente si possono visitare tutto l’anno perché il clima rimane costantemente caldo con una temperatura media che va dai 26 ai 31 gradi. Inoltre, sono isole fortunate perché si trovano ben al di fuori della fascia degli uragani. Le isole sono più affollate durante i primi mesi dell’anno, quando americani ed europei vanno per sfuggire all’inverno mentre i sudamericani preferiscono visitare le 2 isole durante il loro inverno cioè a luglio e agosto

Barbados – Grenada – La Martinique – Tortola: Hanno un clima caraibico tradizionale, quindi sono da visitare durante il nostro inverno e primavera, da fine novembre/dicembre a marzo/aprile. Da maggio a fine ottobre il clima è umido e caldo con precipitazioni abbondanti e rischio di uragani

Abbigliamento:
Consigliamo abiti casual in tessuto leggero, t-shirt o canottiere, pareo e pantaloncini e ovviamente tanti costumi perché è la spiaggia dove passerai la maggior parte del tuo tempo durante il giorno.

Alla sera meglio avere un abbigliamento casual elegante per entrambi i sessi ma non dimenticarti di portare con te una giacca o una pashmina.

Fonte video: “Discover MARTINIQUE – 4K” di Valentin SEVRIT

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